Musica

GHOST: il successo della semplicità

GHOST: il successo della semplicità

E’ presentato in questi giorni ‘La Vita è uno Specchio’, l’ultimo lavoro dei Ghost, un gruppo giovane e grintoso che sta velocemente conquistando platee sempre più numerose. Nel gennaio 2011, il singolo “La Vita è uno Specchio” riceve il Disco d’Oro e dopo soli 3 mesi la F.I.M.I. gli certifica ufficialmente il Disco di Platino (oltre 30.000 copie vendute negli stores digitali) che gli viene consegnato ai “Wind Music Awards 2011” nella meravigliosa cornice dell’Arena di Verona.
Con lo stesso brano, a luglio 2011, ricevono anche il Premio Lunezia Menzione Speciale.
‘La Vita è uno Specchio’ è un viaggio nel quotidiano, la normalità che si colora di nuove sfumature, più auree. Sono i ricordi che non vengono intaccati dal tempo ma diventano immagini, suoni e parole. Il linguaggio è diretto, spontaneo, senza dietrologie. Perchè lo sono Alex ed Enrico.

1) ‘La Vita è uno Specchio’ è una fusione tra viaggio, riflessione e rock. Quale di questi elementi predomina, se predomina, e quale di questi ha invece fatto fatica a integrarsi con gli altri?

Non esiste un elemento predominante. Il rock perchè è la nostra estrazione musicale anche se è presente la contaminazione di diversi generi (funk, soul, ecc) e rock è per noi il contatto con le persone che incontriamo on the road. E’ il quotidiano ruvido, più diretto. La riflessione ed il viaggio sono gli elementi che danno l’equilibrio a quello che è stare in mezzo alla gente, il viversi, il viaggio nel quale trova spazio e tempo il riflettere su quello che abbiamo visto, senza necessariamente considerare le parole ma le semplici immagini.

2) Già un Disco d’Oro per il singolo che da il nome all’album, un Disco di Platino certificato ed il Premio Lunezia. Cosa manca ancora da raggiungere con questo album?

Mancano tantissime cose anche se veniamo da oltre quindici anni di gavetta e molte soddisfazioni le abbiamo avute. Ma quella più grande, il premio più grande è una persona che canta le tue canzoni. Manca seminare ancora tanto e ricevere ancora tanto soddisfazioni dal pubblico che ci segue.

3) Vi state più simpatici da fratelli o da artisti?

(risata) Tutti i fratelli sani discutono tanto ma altrettanto si trova un punto in comune. Siamo complementari, umanamente ed artisticamente. L’uno da la spalla all’altro, completa l’altro dando la propria visione su cosa è giusto e cosa non lo è.

4) Una canzone che avreste voluto scrivere voi?

Ce ne sono diverse, comunque potremmo dire One degli U2. E’ passione, intensità, colore, musica, vita! Racchiude tutto quello che potrebbe trovarsi in una canzone.

5) Una azione che vorreste compiere per dare un ulteriore contributo alla musica italiana?

Forse più libertà per le tante realtà che fanno musica in Italia. Ad esempio poter organizzare una mega rassegna itinerante dove si suona dal vivo e si da spazio a quelle band che non hanno legami con etichette di ‘mercato’. Chi ha meno ma che comunque ha già raggiunto degli obiettivi. E’ un modo forse che si avvicina al vissuto musicale degli anni 70.

6) Una cosa sul disco che ancora non è stata detta?

E’ un lavoro che sentiamo particolarmente importante, ci rispecchia molto. Ogni giorno siamo diversi perchè viviamo anche con le sensazioni, le proiezioni ed i ricordi legate alle persone con le quali entriamo in contatto.